Poco più di 6 ettari lungo la Dora Baltea nel cuore della Valle d’Aosta, per una produzione che non supera le 20 mila bottiglie.
La Plantze è il sogno di una cantina libera dalle regole e dai condizionamenti.
Qui non sono i protocolli a dettare le regole, ma la voglia di sperimentare e di mettersi in gioco secondo un’innata curiosità di produrre vino in Valle d’Aosta per intrepidi e curiosi degustatori.
In Patois, variante dialettale della lingua franco-provenzale parlata in Valle d’Aosta, La Plantze significa «terrazzamento».
«Terrazzamenti» sono, di fatto, le vigne che occupano le mie giornate lavorative: fazzoletti di terra spesso tenuti in piedi da muretti di pietra a secco, tipici della Valle d’Aosta, che s’inerpicano per pendii anche molto scoscesi, ad altitudini che variano tra i 600 a 1000 metri.